sabato 18 luglio 2009

Scacco al clan Mendico, due ergastoli La sentenza: sette condanne e cinque assoluzioni. Ridotte alcune pene

di MARCO CUSUMANO

Hanno trascorso quattro giorni rinchiusi nell’aula bunker del carcere di Rebibbia senza avere nessun contatto esterno. Ieri alle 13,30 i giudici popolari e togati della Corte d’Assise del Tribunale di Latina, sono usciti con in mano l’attesa sentenza per il processo di mafia legato all’operazione Anni Novanta.
Le pene sono state ridotte rispetto alle richieste del pm Diana De Martino. Condannati all’ergastolo il boss della camorra Michele Zagaria e il leader del gruppo del Sud Pontino Ettore Mendico, accusati rispettivamente degli omicidi di Giovanni Santonicola e Rosario Cunto, entrambi avvenuti nel 1990. Niente ergastolo ma 15 anni di carcere per Orlandino Riccardi, accusato della maxiestorsione a Giovanni Grassi; 10 anni per Domenico Buonamano e Antonio Antinozzi; 8 anni per Luigi Pandolfo; 3 anni e 4 mesi per Antonio La Valle. Sono invece stati assolti Maurizio Mendico (per lui erano stati chiesti 7 anni), Luigi Riccardi (chiesti 6 anni) e Luigi Cannavacciuolo (chiesti 5 anni e 6 mesi). Confermata l’assoluzione per Giuseppe Sola e Giuseppe Ruggieri, così come era stato chiesto dall’accusa.
L’impianto accusatorio ha sostanzialmente retto anche se le pene sono state in alcuni casi ridotte. Per tre imputati (Maurizio Mendico, Luigi Riccardi e Luigi Cannavacciuolo) è stata invece disposta l’assoluzione a fronte di richieste di condanna fino a sette anni, come nel caso di Maurizio Mendico. I giudici hanno inoltre disposto il risarcimento a favore della Regione Lazio che si è costituita come parte civile sostenendo che la mafia nel Sud Pontino ha avuto gravi ripercussioni per l’intero territorio dal punto di vista economico e di immagine: la quantificazione del danno sarà effettuata in un altro procedimento. Disposta anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per Ettore Mendico e Michele Zagaria. Stessa misura, per la durata della pena, a carico di Antinozzi, Buonamano, Pandolfo e Riccardi; della durata di 5 anni per La Valle. Disposta la libertà vigilata per 3 anni a carico di Antinozzi, Buonamano e Riccardi. Ordinata invece l’immediata scarcerazione (se non detenuti per altri motivi) per Maurizio Mendico, Luigi Riccardi e Luigi Cannavacciuolo.
Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio ed estorsione in un’indagine eseguita dai carabinieri di Latina, nel 2005, in collaborazione con la Procura di Napoli e partita dall’omicidio, nel 1990, a Santi Cosma e Damiano dell’imprenditore Giovanni Santonicola. Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Franco Ciufo, Angelo Palmieri ed Enzo Biasillo.8 DA IL messaggero del 18.7.09)

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