giovedì 9 luglio 2009

CRISI POLITICA A LATINA

Formalmente i tre uomini in quota ex An: Salvatore De Monaco, Fabio Bianchi e Fabio Martellucci, risultano in carica, nonostante due ore dopo la loro nomina, venerdì scorso, sia stato lo stesso coordinatore regionale del Pdl, Vincenzo Piso, a far dare le dimissioni ai tre assessori. Ma nessuno tra De Monaco, Bianchi, e Martellucci ha mai protocollato le dimissioni; non solo, ma tutti e tre non hanno alcuna intenzione di mettersi da parte, delegittimando, così, oltre alla componente di An, anche lo stesso Piso. A chiedere un passo indietro ai tre assessori sono stati anche i consiglieri che a via Costa fanno riferimento ad An, per cui è chiaro che, come già da settimane evidente, i tre nominati fanno riferimento ora al presidente Armando Cusani e allo stesso coordinatore provinciale del Pdl, Claudio Fazzone. Situazione complessa, e nel braccio di ferro tra ex An ed ex Forza Italia si inserisce a pieno titolo anche il gruppo di «Nuova Area», i frondisti del Pdl che fanno capo all'on. Gianfranco Conte e al sindaco di Priverno, Umberto Macci. Per rafforzare la loro componente interna al Pdl, gli ex An stanno tentando da giorni un'opera di ricucitura con Macci e Conte, per riportarli nell'alveo del Pdl e poter avere peso maggiore verso la componente che fa riferimento a Fazzone, Cusani e allo stesso Fabio Bianchi. Questi ultimi, allora, ieri, hanno inviato una lettera a Silvio Berlusconi, ai coordinatori nazionali del Pdl: Bondi, La Russa e Verdini e ai capigruppo del Pdl di Camera e Senato, Gasparri e Cicchitto, in cui «è stata rinnovata l'istanza di adozione nei confronti di Gianfranco Conte e Giuseppe Ciarrapico di immediata sospensione ed espulsione dal Partito». La richiesta era stata già presentata il 20 maggio, alla vigilia delle elezioni. In questa missiva «si torna a stigmatizzare il comportamento dell'onorevole Gianfranco Conte e del senatore Giuseppe Ciarrapico, i quali dopo aver dichiaratamente aderito ad una lista civica espressione di una formazione non appartenente e contrapposta al Popolo della Libertà nel corso della campagna elettorale per il rinnovo dell'amministrazione provinciale, hanno fortemente avversato il candidato del Popolo della Libertà schierandosi apertamente con un candidato antagonista». Intanto oggi è in programma in comune, a Latina, il vertice tra il sindaco di Latina, Vincenzo Zaccheo, lo stesso Fazzone e il segretario delll'Udc, Michele Forte, per gli equilibri degli assessorati nel capoluogo.( da il tempo 9.7.09)



Di nuovo lo scrivono nero su bianco, in una lettera ufficiale indirizzata ai vertici nazionali del Pdl. Al presidente Berlusconi e poi a Bondi, La Russa, Verdini, Gasparri e Cicchitto. La firma è quella del presidente della Provincia Armando Cusani, del commissario provinciale del partito Claudio Fazzone e del suo vice Fabio Bianchi. Dopo una missiva datata 20 maggio scorso, il Pdl di Latina torna a chiedere la sospensione e l’espulsione di Gianfranco Conte e Giuseppe Ciarrapico, deputato il primo, senatore il secondo dello stesso partito. Il nodo è ancora quello comparso in piena campagna elettorale per il rinnovo del consiglio provinciale: la presentazione di una lista civica apertamente sostenuta dai due parlamentari e capeggiata dal candidato presidente Umberto Macci, antagonista di Cusani, attuale sindaco di Priverno.
Il risultato è che, ad oggi, la contrapposizione tra i vertici del partito e la fazione di dissidenti non accenna a rientrare e il Pdl provinciale reclama risposte. L’ultimo atto di una guerra fredda consumata a distanza tra Fazzone e Conte è un manifesto pubblico con su stampato il simbolo di Nuova Area associato al Pdl, cosa che rischia di «creare confusione e di fuorviare gli elettori – scrivono Cusani, Fazzone e Bianchi – nel tentativo di carpirne il consenso». Così, la dirigenza locale chiede l’intervento dei piani più alti del partito e si appella direttamente allo statuto del Pdl, alle ragioni e agli obiettivi espressi nel primo congresso nazionale di marzo: «Il comportamento dei due parlamentari è tale da infrangere la norma statutaria e gli obblighi che impongono a ciascun iscritto di osservare e rispettare le norme dello statuto».
Gli strascichi di una campagna elettorale avvelenata e infuocata dalle polemiche rischiano dunque di approdare nel consiglio provinciale di nuova composizione, in cui gli esponenti di Nuova Area faranno opposizione alla maggioranza dello stesso partito. Un paradosso. Unito anche ai malumori che serpeggiano nel Pdl e alle dimissioni annunciate e mai presentate da parte dei tre assessori di via Costa in quota An, che hanno inaugurato in modo quantomeno anomalo il nuovo mandato di Cusani.
I vertici provinciali del Pdl tornano dunque sulla questione irrisolta di Conte e Ciarrapico, sottolineando la «gravità dei comportamenti» dei due parlamentari, la loro dichiarata adesione ad una lista contrapposta a quella di Cusani e l’inadempienza ai richiami formulati nei loro confronti da parte della dirigenza regionale. «Si ritiene – si legge in conclusione della lettera – vista la gravità dei comportamenti dell’onorevole Conte e del senatore Ciarrapico, debba essere con ogni urgenza disposta la sospensione degli stessi soggetti dalle rispettive cariche, cagionata dall’accertata e ripetuta ricorrenza di gravi infrazioni alla disciplina del movimento». ( da il messaggero 9.7.09)

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