sabato 6 giugno 2009

STRANO DESTINO DI UN CANDIDATO FANTASMA.


ITALIA DEI VALORI: MA QUALI?
Giorni fa sulla classica piattaforma mediale un ragazzo del sud pontino, chiedendosi chi votare per le prossime elezioni provinciali, rispondeva di non saperlo; ma era certo di una cosa, non avrebbe votato quei candidati che in maniera selvaggia avevano occupato tutte le superfici occupabili del comprensorio, ed invitava tutti a fare allo stesso modo.
Subito, però, gli faceva eco un candidato preoccupato del tam-tam sulla rete, dicendo di non avere nessuna colpa, che, invece, andava addebitata interamente alla radio locale che stava curando la sua propaganda elettorale.
Certo che se avessimo voluto seguire il saggio consiglio di quel ragazzo, la nostra scelta sarebbe dovuta cadere su pochissimi candidati, primo tra tutti, quello dell'Italia dei Valori, che chiameremo signor G, per rispetto del momento elettorale.
La cosa strana, però, è che questo signor G, all'indomani della presentazione delle liste, si recava nella sede del Tribunale competente di Latina, per ritirare la sua candidatura, "in quanto la segreteria provinciale era al corrente dell'accordo che se fosse stato candidato una particolare persona del PD, lui avrebbe desistito" (Latina Oggi, 12.5.09, pagina 34)!
Ma ancor più strano è stato l'appello pubblico finale del signor G: " Votate non me, ma chiunque, purchè non sia quello candidato dal PDL, anche se sono solo io a poter contare dell'amicizia del coordinatore pontino del PDL, senatore Claudio Fazzone, di Fondi" ( appello finale di Santi Cosma e Damiano), oppure "Votate non me, ma il candidato dell'UDC, che è l'unico che può essere eletto in questo Collegio" (appello finale di Castelforte), dimenticando, tutto di un colpo, l'accordo alla base della sua desistenza.
La democrazia è bella ed affascinante perchè permette a tutti di affacciarsi sul palcoscenico pubblico, anche ai tanti signor G, che da più parti sono corsi nella casa politica di Di Pietro, il quale, novello Tespi, ha raccolto sul suo carro il tutto e il contrario di tutto.
E non è certo a lui, ex questurino, che vogliamo insegnare il mestiere di come poter verificare i trascorsi personali dei tanti signor G, che attorno a lui si sono affollati, e per i quali lo stesso Grillo ha invocato pulizia!
Eppure già in precedenza lo stesso Di Pietro ha dovuto espellere dal suo partito, a seguito dello scandalo di Acqualatina, un altro esponente della politica pontina, un tale avvocato Paride Martella, presidente UDC della provincia per due mandati, per tanti anni presidente del consiglio di amministrazione di Acqualatina, che, appena approdato all'Italia dei Valori, diveniva consulente legale dell'allora ministro delle Infrastrutture.
Se vogliamo realmente nella politica coltivare e perseguire i Valori, quelli con la V maiuscola, è necessario, e consentitemi il paragone agricolo, passare nel sataccio tutti , proprio perchè i tanti signor G possano passare con la pula, e quello che resta possa rappresentare un seme di speranza per i nostri figli: quantomento di trovare una politica un po' più credibile!