domenica 21 giugno 2009

L’AQUILA: VOLA LA MUSICA ITALIANA

20 giugno 2009, Roma. “ E la vita e la vita si fa grande così, e comincia domani”: sono questi versi della celebre canzone “Domani” dei cinquantasei artisti uniti per l’Abruzzo, incisa per la ricostruzione, il consolidamento ed il restauro del Conservatorio "Alfredo Casella" e della sede del Teatro Stabile d'Abruzzo dell'Aquila colpiti dal sisma. E sono gli stessi che hanno chiuso l’emozionante ed irripetibile concerto che si è svolto ieri sera allo stadio Olimpico di Roma, ideato da Renato Zero, e realizzato con la collaborazione dei numerosi amici e colleghi “maschili” – unica cantante presente: Fiorella Mannoia – con lo scopo di devolvere il ricavato ottenuto con la vendita dei biglietti ( dai 25 ai 70 euro) per la ricostruzione dell’Università degli Studi dell’Aquila. A testimonianza della trasparenza con cui si è organizzato l’evento – con il finanziamento degli artisti stessi e di alcuni sponsor, l’utilizzo dello stadio ceduto gratuitamente dal CONI, e del palco allestito quattro giorni per il concerto dei Depeche Mode – era presente il rettore dell’università aquilana, Ferdinando Di Orio, presentato durante la serata dai cantanti romani: Fiorella Mannoia e Renato Zero. Il rettore ha ringraziato i presenti e l’Italia intera per i contributi donati alla sua città, incitando i ragazzi abruzzesi – cinquantadue universitari in rappresentanza – a non abbattersi, perché “ L’Aquila tornerà a volare”.
Nonostante serietà e drammaticità fossero le fondamenta di quest’evento musicale, la grinta, l’entusiasmo, la voglia di combattere, la ricerca di serenità, erano quanto si percepiva di questo gioco empatico di applausi, luci e brividi. Un tripudio di emozioni, un vortice di braccia alzate al cielo, un’ipnosi collettiva derivante da accordi e pause armoniche. E così, attraverso la conduzione simpatica e goffa di Giorgio Panariello, e quella sarcastica ed elegante di Serena Dandini, sono trascorse cinque ore di spettacolo, duetti e colonne sonore delle nostre vite. Ad aprire lo show, le scariche elettriche della chitarra di un napoletano doc, Pino Daniele, seguita dalla voce blues di Mario Biondi, e dai cantautori romani: Luca Barbarossa, Michele Zarrillo e Amedeo Minghi.
Con l’entrata sul palco di Claudio Baglioni, l’ordine di posti a sedere sul prato dell’Olimpico, si è dissolto: tutti in piedi, si sono avvicinati alle transenne, per ascoltare: “Strada Facendo”, “Mille giorni di te e di me” ed il duetto con Fiorella Mannoia “Amore bello”. Senza alcuna pausa, lo stesso Baglioni ha introdotto Gianni Morandi, suo amico,con cui ha cantato “ Un mondo d’amore”.
Così si è giunti ad uno dei momenti più toccanti, l’esibizione del premio oscar alla carriera: Ennio Morricone, che con la sua orchestra ha diretto la composizione da lui scritta per il film “C’era una volta in America”, al cui termine tutto il pubblico ha ringraziato alzandosi in piedi.
Subito dopo, c’è stato l’ingresso di Sabrina Ferilli, Renato Zero, Cristian De Sica per “Roma non fa la stupida”, seguiti subito dopo dall’esibizioni di Lucio Dalla, Ivano Fossati, Gigi D’Alessio, Antonello Venditti e Fiorella Mannoia, ognuno dei quali ha intonato i successi musicali della propria carriera.
All’interno delle esibizioni degli artisti c’è stato nuovamente un momento di “interruzione sinfonica”, con la presenza del compositore Nicola Piovani, che ha proposto la colonna sonora del film “La vita è bella” e de “Il marchese del Grillo”.
Avvicinandosi alla fine, verso la mezzanotte, come in tutte le più belle favole, è apparso il re della città capitolina, l’ideatore dell’evento, lo show-man e trasformista per eccellenza: Renato Zero, ed è in questo momento che è avvenuto il Duetto con la D maiuscola, che ha immobilizzato le migliaia di persone presenti: quello di Zero con il frontman dei Negramaro, Giuliano Sangiorgi con “Cercami”. Da questo momento in poi, i battiti si sono accelerati, come le note, in conformità con i passi di danza del grande Renato, arrestando la stanchezza di una giornata iniziata dieci ore prima, tra le file d’attesa per l’apertura dei cancelli. Così il re dei sorcini è uscito di scena dopo un ultimo duetto con Gino Paoli.
A chiudere la magica serata romana, un giovane salentino doc, dalla voce unica ed inconfondibile: Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, che si è esibito al piano, accompagnato dalle dolci note del violino di Mauro Pagani in “ Solo per te” e “Meraviglioso”.
Non penso che con una maggior quantità di parole, sarei riuscita a spiegare la magia che stanotte avvolgeva lo stadio romano, e che fondeva le energie degli artisti con le nostre, quelle di bambini, ragazzi, adulti,anziani. Ma lo stesso Renato Zero ci ha esortato durante la serata, di “parlare domani di ciò a cui avete assistito, perché la musica non è solo per quel pubblico idiota che deve ascoltare solo punk, solo tecno, solo rock”, la musica è universale, perché il suo linguaggio è universale. Ed il messaggio di questa notte di mezza estate era un messaggio di solidarietà ed unione verso dei nostri fratelli, con un tentativo riuscito di concretizzazione per contribuire alla rinascita e alla ripresa del volo. Sempre più in alto.

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